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Nepal: da Kathmandu a Pokhara, il Tesoro dell'Annapurna - 7 Giorni

ITINERARIO: KATHMANDU – SWAYAMBHUNATH – PASHUPATINATH – BOUDHANATH – BHAKTAPUR – MANAKAMA - POKHARA

 

 

KATHMANDU

1° Giorno: Arrivo in aeroporto, incontro con gli assistenti e trasferimento in hotel, pernottamento in hotel. In funzione dell'orario di arrivo del volo può essere effettuata una prima visita (altrimenti pianificabile la sera del 2° giorno, al rientro da Patan):
Potrete assisterete alla suggestiva cerimonia dell'Aarti (o Aarati) c/o i ghat del Tempio Pashupatinath sulle rive del fiume Bagmati (V.descrizione nel programma del 3° giorno): la sua magia che non abbandonerà mai più i vostri cuori. Cena di benvenuto in locale tipico con spettacolo di canti e danze nepalesi. Rientro in hotel. Pernottamento.

2° Giorno: Kathmandu – Patan – Kathmandu. Partenza, dopo colazione, alla scoperta della città: la visita inzia da Durbar Square, complesso monumentale costituito da tre diverse piazze collegate tra loro ed un dedalo di animate e coloratissime viuzze. Vi si trovano numerosi templi meravigliosi a pagoda (costruiti tra il XVII e XVIII Secolo) intitolati a diverse divinità tra cui Ganesh, Shiva, Parvati, Visnu, Krishna; il Palazzo Reale “Hanuman Dhoka”, l’antichissimo Kasthamandap (antichissimo edificio con 3 tetti fatto risalire al XIII Secolo), il Palazzo “Kumari Ghar” residenza dell’unica Dea Vivente esistente (vengono selezionate alcune  bambine di 4-7 anni tra migliaia in funzione di precisi parametri astrologici oltre a 32 attributi di perfezione incluso il colore degli occhi, la forma dei denti e perfino il tono della voce; tra queste la prescelta è quella che supererà l’incontro con la divinità, che avviene in una stanza buia dove vengono celebrati terrificanti rituali tantrici. La divinità “Kumari” entra quindi nel corpo della bambina che vivrà rinchiusa nel palazzo affacciandosi ogni giorno, di tanto in tanto, al cospetto della folla di fedeli in attesa di una benedizione. Durante il Kumari Festival viene portata in processione su una portantina e benedice i pellegrini. Le prime mestruazioni, o una qualsiasi ferita dovesse procurarsi, determinano l’uscita di Kumari dal corpo della bimba ed una nuova Dea Vivente viene scelta), ma anche “freak street” (il cui nome deriva dagli hippy che vi risiedevano negli anni ’70. Oggigiorno è stata detronata da un altro quartiere della città: Thamel). Ovunque bancarelle che vendono artigianato nepalese e tibetano, frutta, masala-tea che sobbolle su braceri incandescenti. Le visite proseguono nella zona sud-ovest della città, dove su una collina si erge “Swayambhunath”, uno dei più importanti siti religiosi del Nepal associati alla civilizzazione della valle di Kathmandu: la leggenda dice che la collina oggi sormontata dal tempio fosse emersa da un lago che riempiva la valle (Swayambhunath significa “sorto da sé”) e che l’imperatore Ashoka, massimo diffusore del buddismo, avesse visitato il tempio nel III Secolo A.C. Si tratta di un grande Stupa sormontato da una cupola dorata su cui sono dipinti gli occhi del Budda e circondato da moltissimi templi buddisti ed induisti. E’ comunemente chiamato il Tempio delle scimmie per le innumerevoli scimmie che affollano la suggestiva scalinata che i pellegrini percorrono per raggiungerlo. Dalla sommità si gode una magnifica vista della città e della catena Himalayana. Il pomeriggio visita di Patan, una delle tre principali città della valle insieme a Bhaktapur (oggi praticamente unita a Kathmandu, sulla riva sud del fiume Bagmati) e primo insediamento della valle risalente al III Secolo AC. La Durbar Square di Patan (uno dei 7 siti Patrimonio dell’Umanità Unesco), con il suo palazzo reale ed i suoi 1.000 templi e monumenti (dedicati ad un mix unico al mondo di divinità induiste e buddiste), costituisce forse la più straordinaria collezione di edifici Newari di tutto il Nepal. Rientro in hotel. Pernottamento.

3° giorno: Kathmandu – Bhaktapur - Kathmandu. Prima colazione e proseguimento delle visite di Kathmandu: questa mattina è prevista la visita al fantastico complesso di Pashupatinath (uno dei sette monumenti della valle Patrimonio dell’Umaintà Unesco). Si tratta del Tempio più importante del Nepal, dedicato a Pashupati (il Dio Shiva nella forma del “signore degli animali”), dalla tipica forma a pagoda, sulle sponde del fiume Bagmati (fiume sacro, corrispondente al Gange per Varanasi). Costruito nel 1696 (il luogo è però sacro agli induisti ed ai buddisti da molto prima: vi si trovano iscrizioni datate anno 459 DC) custodisce il sacro Jyothirlinga (Lingam, scultura fallica rappresentativa di Lord Shiva), l’unico esistente che la leggenda vuole essersi “auto-creato”, e la rappresentazione nera a quattro teste di Pashupati. Non è consentito l’ingresso al tempio principale per i non indu: lo spettacolo imperdibile è però il colpo d’occhio dell’insieme salendo le suggestive gradinate circondate da una moltitudine di piccoli templi. I Ghat affollati di pellegrini, le pire funebri che si susseguono (anche i reali venivano cremati in questo luogo), i sadhu (santoni, sciamani) che si aggirano tra i monumenti sacri, le cerimonie religiose: l’ambiente è pervaso di misticismo e sacralità. I momenti migliori per la visita sono la mattina presto o alle 18:00, durante le preghiere serali: Aarti Ghat (o Aarati) che si svolge sul ghat principale dove 7 sacerdoti bramini in riva al fiume compiono all’unisono un ipnotico rituale (cioè la “puja”, rituale di offerta), suonando campane, agitando bracieri contenenti il fuoco sacro e spargendo fiori come offerta propiziatoria: dal tramonto e per 45 minuti questa magica danza è accompagnata dal battere di mani di centinaia di pellegrini e fedeli. Ogni giorno dell’anno si ripete questo coinvolgente e mistico rito che tocca il cuore! Abbiamo inserito questa esperienza la sera del 1° giorno (orario d’arrivo del volo permettendo, altrimenti il 2° giorno, al rientro da Patan). Le visite proseguono con il vicino Boudhanath (anch’esso parte dei monumenti Patrimonio dell’Umanità Unesco), il più grande Stupa di tutta l’Asia (monumento sacro buddista a forma di grande cupola, sormontato da una torre dorata a forma conica con disegnati enormi occhi del Buddha orientati verso i 4 punti cardinali, creato in origine per custodire le reliquie del Buddha). Per la perfezione delle sue forme questo stupa non ha eguali, i pellegrini ed i moltissimi monaci tibetani con le loro vesti purpuree vi girano attorno in senso orario girando le ruote di preghiera disposte lungo la circoferenza del monumento: tutto intorno si sviluppa il villaggio abitato da tibetani rifugiati con le loro attività artigianali ma anche molti piccoli templi e monasteri dove vivono i monaci. E’ un luogo di enorme suggestione da perlustrare in lungo e largo! Dopo pranzo visita di Bhaktapur. E’ questa la terza città-stato medievale della valle (insieme a Patan e Kathmandu), chiamata dagli abitanti con l’antico nome di Bhadgaon o con il nome newari Khwopa, che significa “la città dei devoti”. E’ una piccolo gioiello con ben tre piazze occupate (Durbar Square) da imponenti e meravigliosi templi che vantano la più straordinaria architettura sacra del Nepal. Resterete senza parole nell’ammirare il settecentesco Tempio di Nyatapola (dedicato a Siddhi Lakshmi, sanguinaria manifestazione della dea Durga, a sua volta manifestazione di Parvati, consorte di Shiva), ma anche il tempio di Bhairabnath (dedicato a Bhairab, feroce reincarnazione di Shiva), di Til Mahadev Narayan (dedicato a Vishnu, con la statua di Garuda, suo veicolo, di fronte all’ingresso. E’ l’edificio più antico della città, risalente all’anno 1.100 DC) e molti molti altri. Splendido è il palazzo reale, la porta d’oro ed innumerevoli sorprendenti monumenti e statue che non stiamo ad elencare. Bhaktapur è famosa anche per l’artigianato, dagli artefatti d’argilla (Potter’s Square) agli intarsi lignei. Girovagare un po’ per le stradine circostanti è un piacere unico ed un susseguirsi di scorci bellissimi. Rientro a Kathmandu e sistemazione in hotel. Pernottamento.

POKHARA.

4° Giorno: Kathmandu - Manakamana - Pokhara. Prima colazione in hotel. Partenza per Pokhara: 7 ore di auto per percorrere 200 km di pura meraviglia. La tortuosa strada (Prithvi highway) attraversa montagne e vallate, splendidi panorami dell’Himalaya ed antichi villaggi, gole lungo cui corre veloce il fiume Trishuli (se appassionati è possibile aggiungere una notte per provare il brivido del rafting) attraversato da suggestivi ponti tibetani sospesi sulle rapide, splendenti piantagioni di riso su terrazzamenti che sembrano dipinti. A circa metà strada vi aspetta un’esperienza bellissima e suggestiva. Una funivia progettata da ingengneri austriaci risale per 3 km con un dislivello di 1.000 mt (!!!) sino al Tempio di Manakamana, dedicato alla dea Bhagwati, incarnazione della dea Parvati. E’ uno dei templi più importanti della regione: “Mana” significa “cuore” e “kamana” significa “desideri”, i pellegrini vi si recano per richiedere la realizzazione dei propri desideri e molti sono gli sposi che pregano affinchè la dea conceda loro figli maschi. Come offerta votiva molti portano animali che vengono sacrificati: la funivia ha una navetta apposita per il trasporto di piccioni, galline e capre il cui sangue tinge di rosso il selciato del tempio. Il Manakamana Manir, edificato nel XVII Secolo ha la tipica struttura a pagoda su più piani. Dal tempio si gode di un meraviglioso panorama. Sosta per il pranzo al Riverside resort (pagamento in loco) dove gustare i piatti della cucina nepalese con vista sul fiume Trishuli. Arrivo a Pokhara e sistemazione in hotel. Pernottamento.

5° Giorno: Pokhara. Sebbene sia la seconda città più grande del Nepal vi si respira l’atmosfera pacifica e rilassante di villaggio di montagna: la sua posizione è unica, incastonata tra le altissime vette dell’Annapurna (dai 6.000 agli 8.000 mt. di quota) che si rispecchiano sul placido lago “Phewa Tal” è anche punto di partenza per i trekking sulle vette himalayane. Vi attende una emozionante giornata che inzia prima dell’alba: sarete condotti nel villaggio di montagna di Sarangkot, meraviglioso punto d’osservazione delle principali vette himalayane del complesso dell’Annapurna. Un caldo tè in una mano, macchina fotografica nell’altra e lo spettacolo delle cime innevate che si infuocano ai primi raggi di sole sveglieranno improvvisamente anche i più assonnati spettatori! Da Sarangkot si domina tutta la valle di Pokhara con la gola del Seti River che la attraversa: il Seti è detto il Fiume Bianco per il suo colore lattiginoso causato dal carico di calcare proveniente dalle montagne ed è considerato sacro. Rientro in hotel per la prima colazione. Le visite proseguono con il Bindhyabasini Temple, nei pressi del Bag bazaar. Molti piccoli templi ed un via-vai di fedeli che portano offerte, suonano le campane, carezzano le statue delle divinità; sotto l’imponente sguardo della montagna sacra del Machhapuchhare (l’unica della catena himalayana che non è consentito scalare in quanto sacra). Con ancora negli occhi questa meraviglia le visite proseguono con le cascate “Devi’s” incastrate in una profondissima gola che, tumultuose, si vanno ad inabissare in un cunicolo naturale a formare un fiume sotterraneo (devono il nome alla famiglia svizzera Devi che donò il denaro per creare gli attuali sentieri e mettere in sicurezza l’area, dopo che loro figlio fu travolto da un’onda di piena che lo travolse ed annegò). Poco distante si trova il villaggio (ve n’è più di uno a dire il vero) di rifugiati tibetani, con annesso il monastero abitato dai monaci buddisti ed il centro artigianale dove vengono tessuti a mano splendidi tappeti. Colpisce l’esposizione delle fotografie dei tibetani “scomparsi” in seguito alla partecipazione alle marce di protesta contro l’oppressore governo cinese (in Tibet continuano con perseveranza i rastrellamenti e sterminio del popolo tibetano ad opera del governo cinese). Nel pomeriggio vi attende una rilassante gita in barca di 1 ora sul lago Phewa Tal: chiedere al vostro barcaiolo che vi sbarchi, per qualche minuto, sull’isolotto al centro del lago dove sorge il Tempio Varahi, costruito nel XVIII Secolo. Il resto del pomeriggio libero che può essere dedicato ad una bella passeggiata lungo-lago dove si susseguono innumerevoli negozi di artigianato locale, bar e locande.

 

KATHMANDU.

6° Giorno: Pokhara - Kathmandu. Prima colazione e partenza per Kathmandu. Sette ore di auto per percorrere 200 km di pura meraviglia. La tortuosa strada (Prithvi highway) attraversa montagne e vallate, splendidi panorami dell’Himalaya ed antichi villaggi, gole lungo cui corre veloce il fiume Trishuli (se appassionati è possibile aggiungere una notte per provare il brivido del rafting) attraversato da suggestivi ponti tibetani sospesi sulle rapide, splendenti piantagioni di riso su terrazzamenti che sembrano dipinti. A circa metà strada vi aspetta un’esperienza bellissima e suggestiva. Una funivia progettata da ingengneri austriaci risale per 3 km con un dislivello di 1.000 mt (!!!) sino al Tempio di Manakamana, dedicato alla dea Bhagwati, incarnazione della dea Parvati. E’ uno dei templi più importanti della regione: “Mana” significa “cuore” e “kamana” significa “desideri”, i pellegrini vi si recano per richiedere la realizzazione dei propri desideri e molti sono gli sposi che pregano affinchè la dea conceda loro figli maschi. Come offerta votiva molti portano animali che vengono sacrificati: la funivia ha una navetta apposita per il trasporto di piccioni, galline e capre il cui sangue tinge di rosso il selciato del tempio. Il Manakamana Manir, edificato nel XVII Secolo ha la tipica struttura a pagoda su più piani. Dal tempio si gode di un meraviglioso panorama. Sosta per il pranzo al Riverside resort (pagamento in loco) dove gustare i piatti della cucina nepalese con vista sul fiume Trishuli. Arrivo a Kathmandu e sistemazione in hotel. Pernottamento.

7° Giorno: Kathmandu - Partenza. Prima colazione in hotel. Tempo a disposizione sino al trasferimento in tempo utile per la partenza del vostro volo per l'Italia.

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